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ELECTROLUX: sui diritti non si praticano sconti
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Quando molti di noi hanno iniziato a studiare all’università la globalizzazione già era esplosa come nuovo paradigma con cui fare i conti. E ce la raccontavano con l’Erasmus, con internet e le nuove chat intercontinentali, la possibilità di scaricare musica e di avere un linguaggio comune e globale.
Questo era il lato bello, quello che ci affascinava.
E poi invece il lato feroce si è fatto avanti, sempre più tangibile, quello della globalizzazione del capitalismo economico e finanziario, per cui i diritti vengono sacrificati sull’altare del profitto.
Così l’Electrolux oggi a Pordenone decide di tagliare stipendi, chiudere, licenziare, per effetto della concorrenza asiatica e coreana. Allora, forse, prima del piano per il lavoro, si dovrebbe pensare al piano della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.
La globalizzazione ha senso se è prima di tutto globalizzazione
dei diritti, di tutte e tutti.