Primo maggio, festa della felicità
“Il lavoro è creatore di civiltà e cultura ed è ciò che rende l’uomo tale”, scriveva Marx nel Capitale. Dalla sua dottrina derivò nel ‘900 la tradizione politico-sindacale lavorista che vide il lavoro come strumento di inclusione ed emancipazione. I nostri padri fondatori, alla fine della seconda guerra mondiale e della dittatura fascista, decisero di identificare il lavoro come lo strumento fondativo del nuovo patto sociale repubblicano. Il motto cistercense “Ora et labora”, prega e lavora, contribuì a salvare la conoscenza in uno dei periodi più bui della storia del continente. Nella tradizione calvinista il lavoro è lo strumento tramite il quale l’uomo perpetua il dono di creazione ricevuto da Dio. Per Charles Darwin, padre delle teorie evoluzioniste, “Il lavoro nobilita l’uomo e lo rende libero”.